venerdì 19 febbraio 2010

VACANZE IN CALABRIA: NICOTERA E NICOTERA MARINA


Ciao Popolo Viaggiante, come forse avete notato mi piace la Calabria, con questo post ho quasi completato un piccolo tour che si puo' fare nelle prossime vacanze estive.

La Calabria come ho già scritto negli scorsi post, è una terra piena di storia, armonia tra cielo e terra e ottima cucina, ma ora alcune notizie per visitare un Paese che secondo me è uno dei più suggestivi della costa Tirrenica.

Nicotera, con le sue viuzze contorte e gli impegnativi saliscendi, conserva oggi un’atmosfera dal sapore antico.

Un orizzonte sconfinato con spettacolari panorami da togliere il fiato, nelle giornate limpide possono scorgersi contemporaneamente le Serre, l’Aspromonte, la Sicilia con la maestosità dell’Etna, le isole Eolie, il golfo e la piana di Gioia Tauro.

Nicotera, trae origine dall’antica città greca di Medma edificata dai Locresi nell’ampia pianura a sud-sud-est nell’attuale sito, presso la foce del fiume Mesima, si presume la nascita intorno al 521 a.C..

All'epoca era già dotata di empori, ginnasio, terme,teatro, templi e zecca. Nel 422 a.C. con Crotone e Vibo fece la guerra a Locri. Nel 389 a.C. fu presa da Dionisio I. Ma la città continuò ad esistere per tutto il quarto secolo sotto il dominio dei Bretii, in avanzata dalle aree montuose in cui erano dapprima relegati. Batteva moneta con la legenda Mesma; fu patria dell’astronomo Filippo, discepolo di Platone. Medma non fu più abitata in età romana, abbandonata con le vicende della seconda guerra punica.

Sopravvisse solo parzialmente attraverso il proprio emporium-porto, sua emanazione nei pressi dell’attuale Nicotera Marina; esso fu vivace a partire dal terzo secolo a.C.. Si suppone che nei primi secoli dopo Cristo sia stata rifondata, nell’attuale sito, da qualche capo d’esercito vittorioso che tornava dall’Africa, attribuendole il nome di Nicotera, dal greco “Miracolo di vittoria”.

Fu soggetta nel corso dei tempi a varie incursioni. Cadde sotto il dominio arabo dal 941 al 943 e nel 946, strappata temporaneamente all’amministrazione Bizantina. In meno di un secolo i Saraceni l’avevano quasi distrutta e spopolata, quando nel 1065 Roberto il Guiscardo introdusse la dominazione Normanna di Ruggero I. Ricostruita, divenne luogo importante, essendovi anche un cantiere. Per Nicotera, antica sede vescovile, l’avvento dei Normanni significò, inoltre, il ritorno al rito romano dopo l’adozione nel 968 d.C. di quello greco-bizantino; nel 1091 il pontefice Urbano II, accompaganato da Bruno di Colonia (San Bruno), venne a Mileto – capoluogo della contea Normanna di Calabria – per riorganizzare le diocesi della Calabria.
Nel XIII secolo subentra la casa di Svevia; sotto Federico II Nicotera raggiunse un alto grado di floridezza: si sviluppò l’agricoltura, furono favoritela coltura del gelso,del lino e le manifatture tessili. Per rendere più redditizie tali industrie ed il commercio, Federico favorì l’insediamento degli Ebrei che collocò nella zona ancor oggi detta “Giudecca”, all’ombra del castello e del vescovo per essere protetti dalle persecuzioni cristiane. Ma la sua opera determinante per prestigio ed opulenza, fu l’arsenale posto accanto al porto.

Segue nel 1268 la fase angioina in un arresto dello sviluppo. Nel 1284, Ruggiero di Lauria dà l’assalto a Nicotera per signoreggiare da grande ammiraglio del Re Pietro d’Aragona.
Così Nicotera cadde in potere agli Aragonesi, sottraendo una delle sedi più strategiche agli Angioini. Nelle guerre che avvennero per il dominio sulla Calabria, nel clima dei Vespri Siciliani, il popolo Nicoterese con gli Ebrei che si ritrovavano nella città, parteggiò per gli Aragonesi: Era a quei tempi, Nicotera cinta di mura, che resistettero fino ai primi del 1700; aveva un castello e l’arsenale.

Nel XV° secolo, sotto il regno di Alfonso d’Aragona, passò sotto il giogo del feudalesimo e decadde. Dovette subire devastazioni, incendi e saccheggi da parte di corsari tunisini, bisertani ed algerini – direligione maomettana – che infestarono il golfo di Gioia Tauro dal 1583 al 1701.

Nel 1806, le ripercussioni della rivoluzione francese spazzarono il sistema feudale e Nicotera, sotto il governo militare francese, divenne piazza d’armi e punto di vedetta. Tornato a sedersi sul trono di Napoli il suo legittimo sovrano, Ferdinando, re del Regno delle due Sicilie, Nicotera continuò ad essere capoluogo del circondario con alle proprie dipendenze i comuni di Joppolo e Limbadi.

Il territorio di Nicotera ha carattere mediterraneo ed è, per lo più, adibito ad attività agricola: prevalgono gli agrumeti nella parte pianeggiante, posta a sud, gli uliveti in quella collinosa, a nord.

Negli ultimi decenni, l’assetto urbano nicoterese ha registrato uno sviluppo contraddittorio e non sempre controllato, a parte l’antico nucleo storico. E’ solo in quest’ultimo, però, che si esprime l’identità cittadina coi suoi molteplici elementi di interesse storico, artistico ed urbanistico. Esso era diviso - stando a quanto riferisce il canonico Vincenzo Brancia nella metà del XIX secolo – in vari quartieri, ognuno dei quali accoglieva una diversa classe sociale. Nel Borgo erano “cavallari, asinai, mulattieri”; nei quartieri Palmentieri e Santa Chiara abitavano “marinai ed agricoltori”; nel quartiere Giudecca dimoravano “pescivendoli, gente di piazza e qualche agricoltore”; In quelli di Santa Caterina, Castello, Porta grande e Baglio, vivevano “persone civili, cioè galantuomini ed artigiani”; infine, nel quartiere San Nicola risiedeva la classe dei “vetturali”.


I quartieri che si distinguevano per fabbricati di buona costruzione erano quelli posti sul piano, poiché offrivano palazzi di bell’aspetto, ad uno, due o tre piani. Tra questi primeggia quello che fu del principe di Scilla col nome di castello perché edificato nel 1764 nei pressi delle rovine dell’antico vero maniero.


Oltre ad essere stata una prestigiosa abitazione, offriva i propri locali alla casa del Municipio, alla Regia Giustizia, a molti magazzini e locali per abitazione, oltre a vari stanzoni utilizzati come carceri. Oggi è sede del Museo civico e di quello dell’arte contadina.

Oggi, il centro storico soffre di un progressivo abbandono: Il baricentro cittadino si è ormai spostato nella parte pianeggiante, tra la vecchie e la nuova Nicotera.


Buone vacanze a Nicotera e Nicotera Marina.